Lavoro in Kenya da sette anni, ho conosciuto le bellezze di questo paese, ho visto nascere tanti bambini e tanti morire. Di AIDS, malaria, tubercolosi, malnutrizione. Tanti sono stati abbandonati alla nascita e molti sono stati accolti dalla missione di Ndithini. Hanno trovato nutrimento, amore, hanno frequentato le scuole. Sono diventati uomini e donne che hanno preso le loro strade.
Abbiamo aperto un centro per bambini disabili, avviato da tre anni e che cresce ogni giorno di più. La qualità della loro vita è notevolmente migliorata, ora si sentono parte di una comunità. Il problema più grande è cercare di sensibilizzare le loro famiglie che sono ancora ancorate a tradizioni e tabu che vedono la disabilità come qualcosa da nascondere. È come se ancora non fossero convinti di vedere i loro bambini finalmente felici.
Ci sono stati momenti molto duri, giornate talmente pesanti che tante volte ho pensato di mollare tutto. Ogni giorno è una sfida e momenti di grande depressione quando sono in Italia e devo lasciare questa terra terra rossa che mi sento ovunque. Poi mi risollevo di nuovo e ricomincio a lottare e a confrontarmi.
Abbiamo seminato tanto, insieme alle missionarie, ai sostenitori di Domus e a tanti volontari. Quello che abbiamo seminato germoglierà, diventerà un albero forte e noi lo guarderemo crescere insieme. Forse non riusciremo a raccoglierne i frutti ma li lasceremo per chi ci sarà dopo di noi.
Adesso ho deciso che non mollerò. Io lotterò sempre per questi bambini.

Paola Pedrini
03 maggio 2018

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