Finalmente oggi riesco a trovare un po’ di tempo per me e per leggere un quotidiano che Andrea mi ha portato tre settimane fa dall’Italia.

Con Pauline che ha iniziato ad aiutarmi da qualche giorno è tutto più semplice e riesco ad organizzare meglio le giornate di lavoro. Ma oggi è sabato pomeriggio e non ho nessun bambino al centro, mentre tutta la scuola è andata al matrimonio di due insegnanti.

Penso ai bimbi che sto curando, hai miglioramenti che hanno raggiunto in questo mese di lavoro, ai piccoli passi avanti che hanno fatto.

Alcuni hanno raggiunto piccoli ma importanti risultati, altri hanno una maggiore percezione del proprio corpo, dei movimenti. Mi dicono che anche a casa fanno gli esercizi che faccio fare al centro. Si impegnano, forse perché è una cosa per loro del tutto nuova ma forse anche perché sentono di stare meglio.

Sono molto contenta, anche se il lavoro è lungo è faticoso, sono sempre più convinta che quello che sto facendo sia giusto.

Per alcuni bambini ci sono speranze di recupero per altri, non voglio ne illudere me stessa ne loro, le aspettative sono difficili da prevedere e forse per alcuni dei miglioramenti non arriveranno mai. Ma quello che posso fare è migliorare la loro condizione di vita all’interno della comunità e della famiglia. Far conoscere loro nuove possibilità, un stile di vita diverso, un piccolo mondo nuovo e tutto per loro.

Una bellissima soddisfazione è quando alla sera mi arrivano dei messaggi sul telefono da parte dei pazienti con ringraziamenti per quello che sto facendo.

Oggi ho anche il tempo di seguire meglio i lavori e iniziamo con i muratori la costruzione della rampa all’accesso centrale. Hanno già costruito quella adatta ai bambini disabili e sanno come procedere, ma l’inizio dei lavori è sempre difficoltoso. Spiegazioni, disegni sulla terra, difficoltà con la lingua, discussioni. Ma dopo le problematiche iniziali i lavori cominciano e proseguono bene e velocemente per tutta la giornata.

Gerard si sta occupando delle rifiniture interne delle prime due case per i volontari, sono praticamente finite, manca solo l’arredamento.

Ed è quasi terminata anche la costruzione delle altre due stanze.

I prossimi passi saranno quelli della costruzione della cucina e della dispensa nel cortile esterno e la recinzione in muratura con tre cancelli di accesso, due per i pazienti e uno per le case dei volontari.

Gerard ha un aiutante, un giovane ragazzo che ha terminato la nostra scuola primaria e che ora sta studiando al politecnico per diventare muratore. Adesso che è in vacanza verrà ad aiutarci con i lavori, è sveglio e con tanta voglia di imparare. È stato uno dei primi bambini ad essere accolto nella missione, abbandonato dopo pochi mesi dalla madre, malato e malnutrito. Ora è un bravissimo ragazzo, sveglio e con tanta voglia di imparare e iniziare a lavorare.

Paola Pedrini

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