Mamma Kaleche ha partorito a casa di un’amica una splendida bambina di nome Alida.

Dopo tre giorni si è presentata al nostro dispensario per le visite mediche.

Questo per Mamma Kaleche è il sesto figlio, tre dei quali abbandonati.

I tre piccoli sono stati presi nella missione dalle suore e frequentano la scuola primaria. Gli altri due, con forti ritardi mentali vivono con la madre e il padre in una capanna sulle colline. Invece di andare a scuola vanno alla ricerca di cibo e di qualche scellino.

Abbiamo visitato la sua casa mentre lei era in ospedale per vedere in quali condizioni viveva. Non siamo riusciti a trovarla. Abbiamo camminato tre ore su per la montagna senza trovarne traccia. Vivono in giro, nella foresta, a casa di qualcuno, per la strada.

Appena arrivata al nostro ospedale Mamma Kaleche voleva abbandonare anche la piccola Alida, si rifiutava di prenderla in braccio, di cambiarla e di allattarla.

La stiamo tenendo il più possibile in ospedale con la bambina per cercare di farle cambiare idea, per cercare di farle accettare la piccola e volerle bene, la stiamo nutrendo e ci stiamo prendendo cura di lei sotto diversi aspetti, sia fisici sia emotivi.

Anche se la famiglia è molto povera, la figura materna è di vitale importanza, soprattutto nei primi mesi di vita.

Stiamo cercando di educarla ad accudire la propria bambina, un’educazione che questa donna non conosce. Ma noi non sappiamo se stiamo facendo la cosa giusta, se sia meglio lasciarle la bambina o tenerla con noi, è ogni volta una responsabilità molto grande.

Per lei come tante altre. L’abbandono di minori, spesso neonati, è molto frequente. La causa principale sono la povertà ma anche l’ignoranza culturale.

Parlare di sesso è un tabù, ma la promiscuità sessuale sembra non esserlo.

I figli avuti da Mamma Kaleche hanno tutti padri diversi, una volta nati i bambini spariscono nel nulla abbandonando la famiglia.

Spesso la madre rimasta sola non ha le risorse economiche per mantenerli, ma non ha nemmeno le risorse affettive, non ha un’educazione emotiva, non sente dentro di lei quel senso materno di protezione che dovrebbe vincere su qualsiasi altra scelta.

Noi tutte sentiamo dentro di noi che anche questa piccola innocente verrà abbandonata.

Una cosa positiva è che la piccola Alida è già stata adottata a distanza da una ragazza di Piacenza, grazie a Domus Onlus.

 

Paola Pedrini

17/11/2013

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