Ho trascorso cinque giorni a Malindi, un viaggio lunghissimo per trovarmi in un posto che mi sembrava tanto l’Italia.

Siamo andati a visitare un orfanotrofio/scuola gestito da mamma Piera e dell’associazione Asante Sana in collaborazione con le nostre missionarie.

Sono contenta di essere ritornata nel mio piccolo villaggio, con i bambini che sono rientrati dalle vacanze e con una parte del centro Rafiki ultimata.

La sala fisioterapia e l’ufficio annesso sono quasi finiti con tetto, muri e pavimenti.

Non mi sembra vero, in così poco tempo di aver raggiunto già un primo traguardo.

Sono arrivati cinque volontari Domus che abbiamo messo subito al lavoro per dipingere i muri e piastrellare i pavimenti.

Sono Paolo, Gianni, Martina, Osvaldo, Romina e Davide, persone splendide che hanno deciso di dedicare il loro tempo e le loro capacità per la realizzazione dei nostri progetti.

Ora però mancano le attrezzature per la fisioterapia per iniziare a renderla agibile il prima possibile. Questo sarà il secondo traguardo.

Romina, che è architetto, disegnerà il progetto per il secondo edificio da costruire che sarà il centro diurno, con portico all’aperto e bagni.

E questo sarà il terzo traguardo.

In previsione c’è anche la costruzione di tre o quattro casette per i volontari che vorranno venire ad aiutarmi, a lavorare con i bambini disabili che saranno ospitati nel centro.

Io non riuscirò a vedere tutto il lavoro ultimato prima del mio rientro in Italia in aprile, ma sicuramente lo vedrò quando ritornerò a settembre o ottobre per rimboccarmi le maniche e iniziare a lavorare con i primi bambini.

Abbiamo ricevuto tantissime donazioni da parte di persone che conoscono me o Domus ma anche di persone che non ci conoscono personalmente ma che credono in quello che stiamo facendo dandoci fiducia.

Vorrei ringraziare tutte le persone che mi stanno aiutando.

Fate ormai parte della nostra grande famiglia fatta di umiltà e generosità che è la comunità di Ndithini.

Avete aperto il vostro cuore verso queste persone così bisognose, verso questi bambini che non hanno nessuno se non noi.

Continuate a seguirci e ad aiutarci come potete, il lavoro da fare è ancora tanto ma insieme possiamo realizzare progetti davvero utili che non risolveranno il problema della fame nel mondo, ma sicuramente cambieranno la vita di alcune persone.

E questo è già tanto, credetemi.

Paola Pedrini

20/01/2014

 

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