Sono ormai quattro mesi che mi trovo nella missione di Ndithini in Kenya.

I giorni sono passati così velocemente da non essermene accorta.

In questo periodo abbiamo realizzato tante cose, ma tante sono ancora da fare.

Molti mi chiedono perché sono qua.

Perché qua mi sento autentica. Ho fatto una scelta che semplicemente mi fa stare bene.

Molti di voi mi chiedono più parole. Ma vi assicuro che non è per niente facile esprimere a parole e provare a spiegare le sensazioni che si provano.

La mia scelta è stata dettata semplicemente dal cuore e da una serie di eventi e di segnali che ho deciso di seguire.

Potevo anche fare finta di niente, venire qui due settimane, lasciare un po’ di soldi e tornarmene a casa.

Ma il cuore non mi ha detto questo, mi ha detto di restare e di dedicarmi a queste persone, a questi bambini.

Come mi ha ricordato un’amica da una frase di Don Benzi.. ”quando hai visto, non puoi più far finta di niente”. Ed è vero.

Certe esperienze cambiano il tuo stile di vita, la tua mentalità, cambiano le priorità, i sentimenti, il modo di affrontare la vita.

Perché lavorare all’estero?

Perché amo viaggiare e conoscere culture diverse, perché amo scrivere delle mie esperienze, perché vivere in un paese che ha poco ti dà molto.

Ti dà quello che spesso dimentichiamo. La semplicità.

E aiutare significa scambiarsi qualcosa. Da ogni scambio si impara qualcosa e si diventa più ricchi.

Non di beni materiali, si diventa più ricchi di cuore, di sentimenti autentici.

Si impara a convivere con una cultura differente, ci si riavvicina alla natura e ai suoi ritmi.

Si impara ad amare senza aspettarsi nulla in cambio.

Ognuno deve imparare a vivere e ad amare a suo modo, non importa dove e come.

In qualsiasi posto del mondo, anche e spesso vicino a casa, c’è bisogno di amore.

E trovare la propria dimensione che è difficile.

Per me e per ora la mia dimensione è questa. Non so per quando, non posso sapere come si evolveranno le cose.

So solo che adesso sono qui, che amo quello che sto facendo, che ci credo e che sto davvero bene.

 

 

Paola Pedrini

3/02/2014

 

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