Finalmente ho iniziato a lavorare, a toccare con mano l’importanza che ha la fisioterapia per questi bambini.

Lavoro con un equipe di sette fisioterapisti con alle spalle anni di esperienza, mi stanno insegnando tantissime cose.

Ma i veri insegnanti sono sempre loro, i bambini. Lavorare insieme è davvero un piacere.

Loro sembrano felici, semplicemente accettano la loro condizione cercando di fare il più possibile le stesse cose dei bambini più fortunati di loro.

Non c’è un solo caso di depressione, sono tutti attivi e partecipi cercando di dare il meglio di loro.

Quando prendo in mano i loro piedini, scherzano con i miei grandi piedi bianchi facendomi il solletico.

La riabilitazione quotidiana è ormai entrata a far parte della loro vita e riescono a trasformarla in un gioco.

Sonia ha sette anni ed entrambe i piedi ingessati. Mi fa impazzire quando si mette davanti allo specchio e fa finta di ballare con un sorriso che mi illumina ogni volta la giornata.

Aron ha entrambi le mani enormi e deformate da un tumore alle ossa, è per lui molto doloroso, ma non si dimentica mai di fare qualche scherzo agli amici.

Peter non ha le gambe ma i suoi piedi sono attaccati al busto.

Lo guardo mentre corre e gioca a calcio con gli altri bambini, si impegna come un vero professionista.

E non posso fare a meno di pensare che nulla è impossibile, basta volerlo.

 

Paola Pedrini

24/02/2014

Comments are closed.