Rafiki Center

Progetto “Paolo Rafiki Center”

Progetto attualmente in corso!!

La missione

Ndithini è un villaggio situato in Kenya, nel distretto di Machakos. Fa parte delle aree più depresse del Paese dove è molto diffuso il fenomeno dell’abbandono di minori, frequentemente neonati.

In questo contesto si colloca l’opera delle suore della congregazione delle Piccole Figlie di San Giuseppe che gestiscono la missione di Ndithini, che è attualmente costituita da: un orfanotrofio nel quale sono ospitati gli orfani raccolti nella zona, una scuola primaria Tito e una scuola secondaria Kerathani. Ci sono poi un ospedale che serve tutta la popolazione, composto da dieci posti letto, un ambulatorio, un laboratorio analisi e un dispensario, specializzato nella somministrazione di medicinali atti a contrastare la malaria, l’HIV e le malattie derivate. Attualmente la missione ospita 600 tra i 300 bambini della scuola primaria e i 200 ragazzi della secondaria.

Il progetto

Il nome “Rafiki”, in Swahili significa “amico”. Noi vogliamo fare sapere a questi bambini che non saranno mai più soli, segregati in case e isolati dalla comunità.

 

Per tradizione i bambini disabili sono considerati una sventura e soprattutto quelli con ritardi mentali sono sentiti come un peso e una vergogna per la famiglia. I genitori sono indotti a nasconderli in casa e spesso a trascurarli.

Vivono in condizioni precarie, poche le speranze di recupero anche se molte situazioni potrebbero essere efficacemente combattute con elementari interventi di prevenzione e riabilitazione. I contesti sanitari faticano a sorreggersi e non hanno gli elementi logistici e tecnici per far fronte a questa emergenza, inoltre c’è un numero nettamente insufficiente di operatori sanitari del settore.

 

Questi piccoli innocenti, oltre alla disabilità, devono affrontare anche l’emarginazione e la discriminazione.

 

Il Paolo Rafiki Center è formato da uno spazio adibito a centro diurno in cui i bambini vengono accolti dalla mattina al pomeriggio e dove svolgono diverse attività socio-educative, da una sala per la fisioterapia e da un piccolo ufficio di counseling.

 

I bambini arrivano alle 9 circa, si sistemano in classe ai loro posti ordinati e composti. L’insegnante inizia con una breve e semplice lezione e loro sono curiosi, attenti, hanno voglia di imparare esplorando ogni giorno le loro possibilità. Hanno un posto dove ritrovarsi, sono amati, considerati e questa è una grande conquista per noi ma soprattutto per loro e per il loro senso di identità.

 

Tutta la struttura è stata costruita a norma per la disabilità ( scivoli, maniglie, bagni..) e la parte esterna è stata pensata per le attività all’aperto. Il centro è arredato nel modo più accogliente possibile ma soprattutto comodo, cercando di andare incontro alle esigenza di tutti i bambini ospitati. Sono a disposizione tutti i tipi di ausili che servono a bambini disabili ( carrozzine, deambulatore, materiale antidecubito..).

 

Lo scopo del progetto è quello di migliorare la qualità della vita di bambini e bambine con disabilità per renderli più autonomi e fiduciosi in se stessi. Dare loro assistenza adeguata in termini di igiene, istruzione, riabilitazione e socializzazione.

I centri sono attualmente avviati, abbiamo dai 35 ai 40 bambini ogni giorno nel centro diurno e la sala fisioterapia è aperta ai bambini ma anche a tutta la popolazione. Due insegnanti e una fisioterapista locali si occupano dei pazienti.

 

Cercare di aiutare non è facile, è un lavoro a tempo pieno che richiede impegno e costanza, considerando anche le situazioni di crisi e di emergenze in cui ci troviamo. I costi del Paolo Rafiki center sono alti perché tutti i nostri servizi sono gratuiti, queste famiglie sono troppo povere per permettersi di pagare.

 

Per questo abbiamo sempre bisogno dell’aiuto di tutti voi che non ci avete mai dimenticato e vi ringraziamo davvero tanto.

Responsabile della missione: Sister Nadia Monetti

È l’anima della missione, oltre ad essere la suora superiora della congregazione di Ndithini, le Piccole Figlie di San Giuseppe di Verona. E’ nata a Stra (Venezia) ma vive in Kenya da oltre venti anni. Braccia forti, determinazione e un cuore dagli orizzonti infiniti l’hanno portata qui quando qui non c’era niente. Quella voce insistente che ci dice esattamente cosa fare ma che spesso ignoriamo, lei l’ha ascoltata. Quel nodo in gola che spesso cerchiamo di soffocare per paura, lei l’ha sciolto.

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