Chiama +39 353 476 6146
Il Nicaragua è una repubblica democratica rappresentativa il cui presidente è Daniel Ortega (repubblica di tipo presidenziale: il Capo di Stato è capo di Governo, il governo ha potere legislativo ed esecutivo) ed è il più grande Paese del Centro America.
Confina con il Costa Rica a Sud e con l’Honduras a Nord ed è bagnato dall’Oceano Pacifico e dal Mar dei Caraibi. Quasi un quinto del territorio è classificato come area protetta, parco naturale e riserva naturale o biologica ed è ricco di vulcani alcuni dei quali ancora attivi. Il clima del Nicaragua è tropicale con periodi di forti piogge (maggio-ottobre).
La lingua parlata è lo spagnolo.
La moneta è il Cordoba nicaraguense (1 cordoba= 0.3 euro).
L’economia del Nicaragua è prevalentemente agricola: canna da zucchero (rum), banane, caffé, zucchero, carne, tabacco. Esistono alcune miniere d’oro e fiorisce l’esportazione del legname. Il centro economico è considerata la zona del Pacifico con buone vie di comunicazione.
Recenti stime del Fondo Monetario Internazionale affermano che il Nicaragua sia il Paese più povero delle Americhe. Secondo il PNUD il 48% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e circa l’80% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno. La disoccupazione e la sottoccupazione insieme arrivano a colpire il 50% della popolazione. Una parte importante della popolazione povera del Paese è rappresentata dalle donne che sono i capi famiglia di moltissimi nuclei familiari. Secondo le stime delle Nazioni Unite, ben l’80% della popolazione indigena vive con meno di 1 dollaro al giorno, con effetti di denutrizione e malnutrizione che sono i peggiori del Centro America.
Léon è una città ed una regione nel nord-ovest del Nicaragua, fondata in epoca coloniale ed è la seconda città per estensione con una popolazione stimata di 175.000 abitanti. Da sempre è un importante centro culturale ed agricolo-industriale-commerciale.
Tuttavia, come per le altre realtà urbane del Paese, presenta zone di fortissima povertà, quartieri interi (barrios povres) dove la popolazione vive in condizioni estreme e sovente con la possibilità di nutrire i propri figli solo una volta al giorno. Anche le zone rurali soffrono di una vasta gamma di problemi legati alla povertà, alla malnutrizione e all’analfabetismo.
Molti abitanti sono affetti da malattie di vario genere (HIV e malaria sono le principali e più mortali) che determinano un altissimo tasso di mortalità. Molte persone non dispongono di alcun reddito e vivono all’addiaccio senza un tetto o in una baracca di latta nutrendosi unicamente di ciò che offre la discarica o la strada. Le condizioni di sopravvivenza sono estreme: famiglie intere che vivono nelle baraccopoli, senza alcun tipo di igiene o di comfort, prive di acqua e di luce e che sopravvivono grazie alla presenza della discarica e dell’immondizia che sono l’unica fonte di alimentazione.
Naturalmente molte famiglie non possono mandare a scuola i bimbi perché non hanno le risorse necessarie per farlo.
In questo contesto si verifica con una frequenza disarmante il “perdersi” dei ragazzi in situazioni di droga, prostituzione e violenza di vario genere: solo un contesto di ospitalità sana e sicura, di alimentazione corretta e di istruzione adeguata può modificare e migliorare il loro futuro.
La situazione dei neonati, dei bambini, degli adolescenti è quindi drammatica. Il fenomeno dell’abbandono di minori è estremamente diffuso: vengono abbandonati a qualsiasi età o rimangono soli, senza un luogo in cui vivere o sopravvivere, senza nessuna istruzione e quindi senza possibilità di cambiare il proprio futuro.
Nella cittadina di Léon esistono situazioni di povertà molto simili a quelle della Capitale ma ambientate in un territorio agricolo.
I bambini delle famiglie più povere del territorio sono accolti in strutture di supporto molto basilari nel dopo scuola per dare un sostegno alla loro educazione e per toglierli dal contesto di una sicura vita di strada violenta e degradante.
Hanno alla base famiglie dove regna la povertà, la violenza e il degrado ma, grazie a questi semplici centri di accoglienza, hanno la possibilità di integrarsi ed essere assistiti da donne volontarie del territorio che forniscono loro cibo (sovente in famiglia non vengono nutriti), istruzione, un luogo sicuro dove vivere per alcune ore della giornata e gioco, per i più piccoli.
Queste strutture sono interamente basate sul volontariato e sulle donazioni di benefattori che credono in questi progetti di rinascita personale e del territorio.
L’Associazione DOMUS-ONLUS è laica, apartitica, non ha scopo di lucro ed opera nello spirito di indipendenza, neutralità e imparzialità rivendicando nel nome dell’assistenza umanitaria e della solidarietà, la totale libertà dell’esercizio della sua funzione.
Ti servono informazioni?
Questo sito utilizza cookies per migliorare la navigazione all'utente Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.