Cari sostenitori, è con grande piacere che vi scrivo per relazionarvi della mia visita al villaggio di Ndithini dove vivono i bambini che voi sostenete con generosità.

La prima cosa da dire è che per me è stato un viaggio che rifarei domani per la mole di sensazioni positive che mi ha dato anche se  abbiamo faticato e non poco, ma come dice il motto di Domus “Far del bene fa del bene”.

La seconda cosa che intendo dirvi è che mi sono reso conto che ogni cosa che vi dirò e ogni foto che vedrete non potrà mai, in nessun modo, darvi la vera sensazione che si prova vivendole di persona. E’ scontato dirvi che se potete è un’esperienza da fare.

L’arrivo a Ndithini è stata una “BOTTA” incredibile. Sensazioni di ogni genere ti pervadono a vedere la gioia di questi bambini nell’accoglierti e riempirti di festa mentre tu ti chiedi :“ma come fanno ad essere felici con così poco?” . Lo capirò nei giorni a seguire quando visiterò altre famiglie e altre situazioni dove a loro non è data la fortuna di frequentare il villaggio di Ndithini.

Il primo giorno ho visitato tutto il centro: le scuole, la mensa, i dormitori, il nido per i più piccini, il dispensario, il forno dove preparano il pane per i bimbi e anche una sala mortuaria, dove vengono accolti soprattutto gli abitanti dei dintorni in attesa del funerale nel loro rito.

Già solo elencando i “servizi” presenti potete capire perché questi bambini sono felici. Perché tanti e tanti altri bambini non hanno neanche un decimo di quello che hanno quelli che risiedono qui. E ne sono ben consci perché nel mese di vacanza che lo stato keniota prevede, obbligando le scuole a chiudere, i bimbi devono andare a casa. Moltissimi bambini e ragazzi non hanno certo piacere a tornare dai parenti e vivere in situazioni sicuramente molto più disagiate rispetto a quelle dell’istituto.

Inoltre, c’è una cosa molto presente qui che sicuramente a casa non hanno: l’amore delle Sister che li accudiscono. Sono stato con loro molto tempo e vi garantisco che di suore hanno solo l’abito, perché non hanno il tempo di stare con il loro sposo (Gesù) ma devono dedicare tutto il loro tempo sempre e completamente a tutti questi bambini che sono tanti e hanno bisogno di molte cure e molta dedizione. Questo è il loro modo di Santificare il Signore. Questo è il loro Scopo della Vita, sempre però con Gesù nel cuore.

A 4 Km di distanza dalla sede centrale dell’orfanotrofio di Ndithini, c’è la sede staccata della scuola secondaria Kerathani dove risiedono i ragazzi delle superiori e dove c’è anche l’asilo per i più piccini che vengono portati con il pulmino tutte le mattine alle ore 8 circa e poi vengono riportati indietro alle 16,30. Quando tornano indietro, per loro inizia il momento di svago che dura fino ad ora di cena.
Per i bambini del nido e per quelli della materna è prevista un’assistenza di 24 ore al giorno con insegnanti ed educatori del posto che dormono anche lì con loro, per non lasciarli mai soli in caso di bisogno.

I bambini delle scuole hanno lezioni tutto il giorno con alcune pause, ma “udite, udite” studiano fino alle 22 di sera. Le ultime ore dopo cena sono dedicate a lavori di gruppo nelle aule e studiano da soli con un paio di insegnati che girano fuori dalle aule per controllare che tutto funzioni.

Noi volontari, la sera, eravamo lì vicini nella nostra veranda per le ultime quattro parole serali, e a volte andavamo a sbirciare senza farci vedere. Era impressionante l’impegno e la serietà di questi bambini. La voglia di studiare supera qualsiasi altro desiderio, consci che è la loro unica ancora di salvezza per avere una vita più serena e una possibilità di futuro migliore.

I bambini sono il motore portante di tutta la missione, la loro vitalità la loro voglia di crescere il loro sorriso sono la benzina che alimenta il motore della Missione. Grazie alle Sister e in particolar modo a Suor Nadia presente a Ndithini da 26 anni ed artefice di tutto quello che è stato costruito, si è creato un nucleo vitale che dà lavoro anche a molte persone del vicino villaggio. Addetti alla cucina, ortolani, insegnanti, lavandaie, autisti ecc… Tutti lì a lavorare per dare una vita dignitosa ad ogni bambino ed una speranza nel futuro e per ospitare chi ha gravi problemi, come Monica una bambina di 11 anni che è arrivata lì pochissimi giorni fa, violentata da due uomini di 20 e 42 anni. Una storia tristissima raccontata dalla nostra Paola Pedrini e che potrete leggere linkando questo indirizzo https://www.domus-onlus.org/?p=835

Spero di farvi cosa gradita nell’allegarvi qui di seguito alcune foto tratte dal nostro ultimo viaggio per darvi un idea di dove vivono i bambini che con la vostra generosità sostenete. Concludo dicendovi che se vorrete avere ulteriori precisazioni sarò a totale vostra disposizione.

SCARICA IL DOCUMENTO PDF CON LE FOTO

Vi ringrazio e vi saluto caramente
Osvaldo Bocchino
Domus-Onlus
Responsabile SAD

 

Categories: news 0 like

Comments are closed.